In un pomeriggio freddo e cupo post pandemico, tra le accoglienti mura della nostra sede, presenti due Consoli e un Socio (oggi Console pure lui) si è consumata una vicenda che ci ha fatto essere orgogliosi di appartenere alla Torre; ma cosa sarà mai successo vi chiederete? Ebbene abbiamo per l’ennesima volta dimostrato quanto siano preziose certe iniziative dapprima personali e poi corali dei Soci rivolte alla rivalorizzazione del nostro patrimonio. In questo caso l’oggetto in questione è un antico ponticello che fino a qualche mese fa se ne stava ben nascosto tra le frasche lungo un sentiero montano delle nostre alture. E’ accaduto quindi in quel fatidico pomeriggio che le intenzioni di intervenire per un recupero del ponte trasmesse dal socio Lazzaro Vallarino si sono trasformate in una concreta missione sociale; si è deciso infatti di segnalare l’iniziativa al Consolato che non ha esitato a chiedere nell’immediato il supporto di tutti i soci per attivare i lavori. Ha colto al volo la proposta il Console Benedetto Damonte che oltre che una spiccata dedizione verso questo tipo di iniziative possiede capacità ed attrezzature per realizzarle, viste anche le sue pregresse esperienze in ambito CAI. Dopo aver ottenuto una autorizzazione informale dal Comune è arrivato finalmente il giorno ideale per dare il via ai lavori; il tepore primaverile, le giornate un poco più lunghe ed un intero giorno di ferie, sono state sufficienti a Benedetto, coadiuvato da Lazzaro e Roberto Delfino, per attivarsi e per portare a termine l’operazione. Per capire quanto sia stato entusiasmante vedere riapparire quell’edifico, soffocato da erbacce, cespugli e alberelli, è stato sufficiente ascoltare, a lavori terminati, il racconto dei tre esecutori e carpire dalle loro parole lo stupore, la gioia e l’orgoglio di aver fatto ritornare alla luce un bellissimo monumento che è patrimonio di tutti.